L’autrice individua, a partire da un nāgadanta ben conservato rinvenuto a Butkara I (Swāt) raffigurante un putto su fiore di loto e caratterizzato dall’assenza di voluta, un gruppo di elementi che pur frammentari presentano le medesime caratteristiche. Questi, attribuibili verosimilmente al medesimo workshop e forse al medesimo edificio, sono inquadrabili nella produzione scultorea più antica del Gandhāra. L’attribuzione al medesimo gruppo di due frammenti rinvenuti a Sirkap, che l’autrice colloca in un contesto di reimpiego, costituisce un ulteriore tassello nella ricostruzione dei rapporti tra lo Swāt e Taxila. In chiusura vi è una nota di S. Baums sull’iscrizione del nāgadanta con un confronto da Taxila (Sirkap).
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Butkara I Inv. B 3331 (Fig. 2a-b) 189 Butkara I Inv. B 8071 (Fig. 3a-e) 189 Butkara I Inv. B 4788 (Fig. 4a-b) 190 EPIGRAPHIC NOTE ON THE FIGURED BRACKET B 7476 204 BIBLIOGRAPHY 207